Lo svezzamento o alimentazione complementare è il processo di sostituzione dell’alimentazione esclusiva a base di latte (tipica dei primi mesi di vita) con quella caratterizzata dall’assunzione di altre sostanze sia liquide che solide.
Attualmente esistono due correnti di pensiero circa le modalità di svezzamento: lo svezzamento tradizionale e l’autosvezzamento.
SVEZZAMENTO TRADIZIONALE
Molti pediatri consigliano di iniziare lo svezzamento a partire dal compimento del quarto mese del bambino, altri lo consigliano dal sesto.
Potrete iniziare introducendo della frutta a merenda, oppure al mattino al pomeriggio.
Generalmente si inizia con la pera, uno dei frutti più digeribili, che essendo molto dolce di solito viene apprezzato dal bambino. I primi assaggi di frutta al neonato dovrebbero essere quantificati in circa 20 g al giorno fino ad arrivare, con il tempo, ad 80 g al giorno.
Potrete poi continuare con l’introduzione delle verdure, introducendone una alla volta per favorire nel lattante la capacità di apprezzare differenti gusti e per osservare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche o cutanee.
Continuate a procedere in questo modo finché non verranno introdotti tutti gli alimenti.
L’ AUTO SVEZZAMENTO
L’autosvezzamento, a differenza dello svezzamento tradizionale, non ha una data di inizio ben definita in quanto tale processo segue la maturazione psicofisica del bambino: è lui che, dimostrando interesse verso il cibo, decide quando iniziare. Alcuni segnali da tenere presente per iniziare a svezzamento sono:
interesse verso quello che mangiano gli adulti
perdita del riflesso di estrusione (il riflesso che li porta a sputare cibi solidi)
capacità di stare seduti con la testa dritta
capacità di afferrare con le manine un pezzo di cibo.
Osserviamo il bambino e quando noteremo tutti questi segnali lui sarà pronto a partecipare all’alimentazione della famiglia.
Proprio per questo non serve inventarsi nulla, il bambino arriverà in modo autonomo e spontaneo a desiderare il cibo dei grandi ed a sviluppare le competenze per poterlo mangiare.
L’adulto, da parte sua, dovrà accompagnare il bambino in questo percorso spontaneo, aiutandolo a fare da solo.
Per preparare il pranzo non occorrono frullatori per trasformare il cibo in creme, pappette o purè. Possiamo offrire subito al nostro bambino pezzetti solidi, di piccole dimensioni. Il bambino, istintivamente, prenderà il cibo con le mani e lo porterà la bocca. Successivamente potremo introdurre anche il cucchiaino anzi, due cucchiaini, uno per il genitore uno per il bambino. Talvolta può accadere invece che il bambino inizi ad usare prima il cucchiaino per poi preferire le mani, d’altra parte c’è tanto da esplorare in fatto di consistenza.
Indipendentemente da quale metodo si utilizzi, lo svezzamento è un periodo faticoso per i genitori che si troveranno alle prese con rifiuti e vestiti sporchi.. quindi cari genitori ricordati di farci aiutare dalla Signora Pazienza e di un buon caro ed utilissimo smacchiatore! 😉
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